La Suprema Corte, con l’ordinanza n. 2066 del 29 gennaio 2025, ha chiarito un principio di particolare rilevanza in materia di procedimento disciplinare, stabilendo che il termine per la presentazione delle giustificazioni da parte del lavoratore deve ritenersi rispettato se esse sono state inviate entro il termine previsto, indipendentemente dalla data di ricezione da parte del datore di lavoro.
La vicenda trae origine dal licenziamento di un lavoratore a seguito di una contestazione disciplinare. L’azienda aveva ritenuto tardive le giustificazioni presentate dal dipendente, in quanto ricevute oltre il termine di cinque giorni previsto dalla normativa applicabile.
Il lavoratore, tuttavia, aveva dimostrato di aver inviato le proprie difese entro il termine, sebbene la ricezione fosse avvenuta successivamente. La Corte d’Appello aveva rigettato la domanda del lavoratore, ritenendo che la data di ricezione fosse il parametro da considerare per verificare la tempestività della difesa.
La Corte di Cassazione ha ribaltato tale interpretazione, evidenziando che il termine previsto per la presentazione delle giustificazioni deve essere riferito al momento dell’invio e non a quello della ricezione. Questo principio si fonda sulla necessità di garantire il diritto di difesa del lavoratore, evitando che eventuali ritardi indipendenti dalla sua volontà possano pregiudicare il diritto a una risposta disciplinare adeguata.
Nella motivazione della sentenza, la Corte ha richiamato la propria giurisprudenza, sottolineando che “il dato letterale della norma contrattuale non fa riferimento alla ricezione da parte del datore di lavoro, bensì alla presentazione delle giustificazioni, il che orienta l’interpretazione nel senso di considerare sufficiente l’invio tempestivo da parte del lavoratore” (Cass. n. 32607/2018).
Questo orientamento si inserisce in un consolidato quadro di tutela del lavoratore, ribadendo che, in tema di decadenza, l’effetto impeditivo va collegato all’azione compiuta dal soggetto per avviare il procedimento di comunicazione, senza che fattori esterni possano incidere negativamente sul suo diritto di difesa.
Per le aziende, ciò implica la necessità di valutare attentamente la data di invio delle giustificazioni prima di adottare provvedimenti disciplinari, onde evitare il rischio di illegittimità della sanzione comminata.
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