Daniele Stricagnoli

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Demansionamento, chi deve fornire la prova?

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Nella scelta delle mansioni cui deve essere adibito il lavoratore, il datore di lavoro è soggetto a determinati obblighi. In linea di principio, il lavoratore deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o, al limite, a mansioni riconducibili allo stesso livello professionale. Il lavoratore potrà poi essere liberamente adibito a mansioni … Leggi tutto

Il lavoratore disabile può ottenere l’assunzione con sentenza

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Ai sensi dell’art. 2932 del codice civile, se un soggetto, obbligato a concludere un contratto, non adempie al proprio obbligo, la controparte contrattuale può ottenere una sentenza che produca gli effetti del contratto non concluso. Tale disposizione si rapporta in modo peculiare ai contratti di lavoro e, in particolare, al tema del collocamento obbligatorio. I … Leggi tutto

La disciplina del licenziamento nullo è incostituzionale

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La disciplina del licenziamento illegittimo è mutata profondamente nel corso del tempo. Si è partiti dall’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, che prevedeva in un ampio spettro di casi la reintegrazione del lavoratore; si è passati poi attraverso la Riforma Fornero (Legge 92/2012), che ha distinto i casi in cui si applica la tutela reintegratoria … Leggi tutto

Conciliazione sindacale: deve svolgersi nella sede del sindacato?

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Il lavoratore non può rinunciare ai propri diritti derivanti da norme di legge inderogabili; ad esempio, il lavoratore non potrà rinunciare alle ferie, alla retribuzione o al risarcimento dei danni derivanti da un infortunio sul lavoro. La ragione per cui la legge considera invalide queste rinunce risiede nel fatto che il lavoratore, solitamente, è la … Leggi tutto

Licenziamento illegittimo: quale termine per la ripresa del servizio?

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L’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori regola le conseguenze del licenziamento illegittimo per i lavoratori assunti prima del 4 marzo 2015. Le conseguenze sono diverse a seconda del tipo di vizio che caratterizza il licenziamento: in particolare, nei casi più gravi (licenziamento discriminatorio, licenziamento per causa di matrimonio, violazione dei divieti di licenziamento della lavoratrice … Leggi tutto

L’impresa familiare non include il convivente, la questione alla Corte costituzionale

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L’impresa familiare è stata introdotta con la riforma del diritto di famiglia del 1975, allo scopo di tutelare il familiare che presti il proprio lavoro nella famiglia o all’interno, per l’appunto, di un’impresa di famiglia. Prima della riforma, situazioni di questo genere erano normalmente considerate rapporti di lavoro gratuito: si riteneva, infatti, che il lavoratore … Leggi tutto

Cosa si intende per giusta causa di licenziamento?

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Il licenziamento di un lavoratore può avvenire solo per giusta causa, giustificato motivo soggettivo o giustificato motivo oggettivo. Il significato delle espressioni “giustificato motivo soggettivo” e “giustificato motivo oggettivo” è illustrato all’art. 3 della legge n. 604/1966: il primo corrisponde a un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali; il giustificato motivo oggettivo, invece, non riguarda un … Leggi tutto

L’uso di simboli religiosi sul luogo di lavoro

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La presenza di simboli religiosi nell’ambiente di lavoro è da tempo oggetto di discussione sia a livello nazionale che internazionale, specie quando si tratta di lavoro pubblico. In tale ambito si rende necessario, infatti, bilanciare due principi contrastanti: la laicità dello Stato e il diritto del lavoratore a esercitare la propria libertà religiosa, non solo … Leggi tutto

Si può licenziare una lavoratrice madre?

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Il D.Lgs. n. 151/2001 predispone una serie di tutele a sostegno della maternità e della paternità nell’ambito del lavoro, in modo da conciliare le necessità aziendali con le esigenze familiari dei lavoratori. Tra le disposizioni figurano quelle relative all’assegnazione ad altra sede di servizio, al congedo parentale e alle dimissioni. L’art. 54 del D.Lgs. n. … Leggi tutto

Procedimento disciplinare, l’e-mail non ha gli stessi effetti della PEC

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Il procedimento disciplinare, ossia il procedimento mediante il quale il datore di lavoro contesta al lavoratore una violazione del regolamento disciplinare e, eventualmente, gli impone una sanzione, è costellato di comunicazioni. Il datore di lavoro, in primo luogo, dovrà contestare il fatto al lavoratore, in modo completo, esaustivo e preciso; in seguito, dovrà attendere cinque … Leggi tutto